+39 051232830 info@doodesign.it

La nuova collezione di Pierre Frey rappresenta un omaggio emozionante alla bellezza e al mistero dei paesaggi desertici di tutto il mondo. Con una palette cromatica che spazia dalle calde tonalità terrose a intense sfumature di blu e verde, questa collezione incarna un equilibrio unico tra tradizione e modernità. L’ispirazione principale è la varietà e la potenza dei deserti, luoghi che evocano emozioni profonde e un senso di meraviglia.

Gli artigiani della Maison hanno trasformato queste ispirazioni in tessuti straordinari, combinando elementi come sabbia, pelli di animali, motivi nomadi e kilim con uno spirito giocoso e libero. Il risultato è una collezione che celebra il racconto tessile e le antiche competenze artigianali, ma con un tocco poetico e contemporaneo.

Patrick Frey, il figlio del visionario fondatore della Maison Pierre Frey (Pierre Frey fondò l’omonima azienda nel 1935, ndr), condivide aneddoti personali e dettagli esclusivi sul processo creativo che ha portato alla nascita di questa collezione. Con la sua passione per il design e la sua profonda connessione con il passato, Patrick trasmette un’autenticità che rende ogni pezzo unico. La collezione è un invito a esplorare mondi lontani, attraverso tessuti che raccontano storie e che riflettono l’eccezionale maestria artigianale di Pierre Frey.

Doodesign con Pierre Frey

Intervista a Patrick Frey

Qual è il tuo primo ricordo legato al mondo dei tessuti o del design?

Avevo una mamma davvero speciale, con un gusto incredibile. Mi ha insegnato tutto! Mia mamma diceva sempre che, per apprezzare davvero un interno, era assolutamente necessario cambiare spesso disposizione… Mi svegliava di notte per chiedermi di aiutarla a spostare i mobili in casa! Ricordi incredibili! Quanto aveva ragione!

Qual è stata l’ispirazione principale dietro questa nuova collezione 2025?

Una delle nostre nuove collezioni di quest’anno è ispirata a tutti i deserti del mondo. Volevamo raccontare l’emozione e il mistero che ti colpiscono così profondamente quando viaggi nel deserto, e quanto possa essere vario e potente. Siamo stati anche molto ispirati dalla palette cromatica calda e terrosa, bilanciata da blu e verdi intensi, che definiscono così bene i paesaggi desertici. Abbiamo poi raccolto opere ispirate alla sabbia, alle pelli di animali, ai nomadi e ai kilim, trattandole con molto divertimento e libertà in uno spirito di mix and match, come facciamo sempre. Un omaggio ai tessuti che raccontano una storia e utilizzano saperi secolari, con un tocco poetico e contemporaneo.

C’è un dettaglio o un elemento specifico di cui sei particolarmente orgoglioso?

Potrei parlarti di due articoli: Il primo è il tessuto Okavango, un jacquard in lino grafico, con elementi dipinti a mano. Si tratta di un know-how molto nuovo, molto artigianale e autentico… Sempre di più, da Pierre Frey, cerchiamo questo tipo di lavorazioni artigianali. Adoriamo Okavango, così chic e audace!

L’altro articolo di cui ti parlerei è Targi: un giorno sono arrivato con un cuscino che avevo a casa da anni, con un design tradizionale kilim, bellissimo, ma molto impolverato, molto vecchio, davvero… E ho chiesto allo studio di farlo rivivere. Hanno tolto la polvere, l’hanno fatto sembrare più nuovo, ovviamente, ma il risultato è incredibilmente simile all’archivio!! Non puoi immaginare. E allo stesso tempo così attuale! Questo è quello che mi piace di più del mio lavoro: ispirarmi al passato e farlo rivivere, con un tocco contemporaneo di Pierre Frey.